Quanto costa acquistare la prima casa? E la seconda?
Aggiornamento: 4 giorni fa
Ancosti alizziamo quali sono le tasse da pagare per diventare proprietari della prima casa e cosa succede nel caso in cui la casa che acquistiamo è la seconda.
Uno dei più importanti momenti nella vita di una persona, per la maggior parte delle persone almeno, è l’acquisto di una casa, soprattutto quando l’acquisto è destinato alla prima casa.
Solitamente l’iter è simile a questo: ci si mette al computer, si comincia a cercare sui portali online e ci si sofferma a guardare le vetrine delle agenzie immobiliari, per vedere cosa offre il mercato. Poi si analizza di quanto capitale possiamo disporre e si definisce il budget che si pensa di poter spendere. In questo momento dovremmo porci la domanda: siamo sicuri che quel budget, che abbiamo risparmiato con tanta fatica e in gran parte delle volte aiutato dal mutuo sia sufficiente a coprire tutti i costi che dovremo sostenere per diventare proprietari della nostra prima casa?
Continua a leggere per considerare correttamente tutti i costi.

Andiamo per ordine, il primo passo una volta fatta e accettata la proposta è registrare il preliminare, si è obbligatorio anche per le transazioni tra privati, infatti qualora il contratto preliminare non venisse registrato si configurerebbe una evasione fiscale e in questo caso l’Agenzia delle Entrate potrebbe richiedere il pagamento della imposta e le relative sanzioni. Si veda legge n. 248 del 4 agosto 2006.
Ma quali adempimenti comporta?
Imposta di registro 200 €
0,5 % della caparra confirmatoria (preso come anticipo sulle tasse)
marche da bollo 16,00 € ogni 100 righe (in duplice copia, l'Agenzia delle Entrate non rilascia copia o ricevuta delle registrazione)
1,00 € per ogni allegato.
Questo nel caso in cui tutto venga effettuato nei tempi prestabiliti, altrimenti bisognerà aggiungere le varie more e sanzioni per il ritardo nei tempi previsti per gli adempimenti.
In più, nel caso in cui si ricorra al notaio per la registrazione del preliminare, ovviamente, la sua parcella.
Il ricorso ad una agenzia immobiliare, invece, la registrazione del preliminare la fa fisicamente l'agente che vi segue per cui, almeno con noi, niente costi aggiuntivi oltre a quelli elencati poco sopra.
E finalmente abbiamo un accordo registrato che vincola entrambe le parti a rispettare i propri doveri in vista dell'atto di compravendita o più comunemente chiamato rogito.
L'atto di compravendita
La fase finale necessaria per acquistare casa è la stipula di un contratto di compravendita, detto in "parole semplici" un accordo formale tra due parti, venditrice e acquirente, con il quale una trasferisce all’altra la proprietà dell’immobile a fronte del pagamento del prezzo stabilito.
Sottolineiamo che è al notaio, salvo espressa rinuncia dell’acquirente, che spettano tutti i controlli del caso, quali l’esistenza di ipoteche o altri vincoli, il rispetto delle norme sull’edilizia, nonché la garanzia sull’identità delle parti e sulla legalità dell’atto. Per completezza d'informazione, l’esistenza di ipoteche, il rispetto delle norme edilizie, e il recupero della documentazione che attesta la piena e completa proprietà del o dei venditore o venditori è un’operazione che deve svolgere anche l'agente immobiliare, nel caso il venditore se ne avvalga, per garantire un corretto e trasparente patto tra le parti.
In questo frangente maturano le imposte che andremo a pagare sull'immobile che stiamo acquistando, e che pagheremo direttamente al notaio, il quale si premurerà di versarle all'erario al momento della registrazione dell'atto.
Le imposte, sono essenzialmente 3: imposta di registro, imposta catastale e imposta ipotecaria, e varieranno a seconda del tipo di venditori che, come vedremo di seguito, sono tre:
- Il venditore è un privato,
l’imposta di registro è pari al 9% per gli immobili non adibiti ad abitazione principale mentre è del 2% per la prima casa, ad eccezione delle abitazioni appartenenti alle categorie catastali A/1, A/8 e A/9 (abitazioni considerate di lusso) che pagheranno comunque il 9%.
È stato stabilito un valore minimo di 1.000 euro per l’imposta di registro che incide in modo significativo sugli immobili il cui valore dichiarato è inferiore a euro 50.000.
L'imposta ipotecaria e catastale sono 50 euro ciascuna.
- Il venditore è una impresa costruttrice o di ristrutturazione,
l'imposta di registro è fissata a 200 euro e se il bene è acquistato entro i 5 anni dall'ultimazione dei lavori, il valore di acquisto è soggetto al pagamento dell'IVA, che sarà del 10% nel caso in cui l'immobile non sarà adibito ad abitazione principale mentre sarà del 4% per la prima casa, in questo caso abbiamo il particolare delle abitazioni di lusso che vedono una aliquota al 22%.
L'imposta ipotecaria e catastale sono 200 euro ciascuna.
- Il venditore è un soggetto iva diverso dai due precedenti, o uno dei due precedenti oltre i 5 anni dalla fine dei lavori,
l’imposta di registro è pari al 9% per gli immobili non adibiti ad abitazione principale mentre è del 2% per la prima casa, ad eccezione delle abitazioni appartenenti alle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, come nel paragrafo precedente che saranno soggette al 9%.
L'imposta ipotecaria e catastale sono rispettivamente il 2% e l'1%.
Con l'augurio di avervi dato informazioni utili ci vediamo al prossimo articolo.